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La Barbabietola è una pianta biennale erbacea o raramente perenne che cresce fino a 120 cm di altezza; le forme coltivate sono per lo più biennali. Si tratta della specie di maggior interesse sotto l’aspetto economico, alcune varietà botaniche sono state selezionate e migliorate geneticamente dall’uomo per la coltivazione a scopo alimentare. Sembra non cresca più spontaneamente e per lo più in campi sabbiosi e litoranei. Gli steli crescono dritti o, nelle forme selvatiche, spesso procombenti; sono semplici o ramificati nella parte superiore e la loro superficie è nervata e striata. La lama fogliare semplice è oblanceolata a forma di cuore, di colore da verde scuro a rosso scuro, di solito con un midollo prominente; le foglie superiori sono più piccole, le loro lame sono romboidali e lanceolate. I fiori sono ermafroditi, a forma di urna, di colore verde o sfumato di rosso, costituiti da cinque segmenti di perianzio e vengono impollinati dal vento.
Gli antichi erboristi utilizzavano principalmente le foglie e le radici in polvere, oggi la Bietola selvatica viene più che altro usata in cucina come alimento vegetale nutriente e saporito. Le foglie ricche di minerali e vitamine sono molto rinomate nella cucina tradizionale Siciliana. Nell’antica piramide di Saqqara presso il sito archeologico di Tebe, Egitto, sono stati ritrovati dei residui di Bietola selvatica mentre in Olanda nel sito neolitico di Aartswound ne sono state recuperate quattro carbonizzate. Anche se ormai viene considerata più un alimento o un sostituto della Barbabietola domestica, ha una lunga tradizione nel Mediterraneo come pianta medicinale sin dai tempi degli antichi Greci. Viene infatti menzionata sia da Teofrasto che da Aristotele; gli antichi romani la consumavano abitualmente nella dieta e la ritenevano addirittura un afrodisiaco. Solo di recente si è diffusa anche nei paesi del Medio ed Estremo Oriente, dove era praticamente sconosciuta. Nonostante sia nota da millenni la ricerca e l’ibridazione non hanno cambiato molto il suo aspetto e le sue qualità peculiari.
Conosciuta anche come Barbabietola rossa o Barbabietola da orto, è un ottimo antiossidante grazie ai flavonoidi che aiutano a combattere gli effetti dannosi dei radicali liberi. Inoltre contiene nelle sue radici un fluido rosso intenso utile come colorante naturale ampiamente utilizzato in cosmesi, sia per la realizzazione di rossetti ad esempio o come riflessante naturale per i capelli. Il colore rosso della radice di Barbabietola deriva da una miscela di pigmenti vegetali di colore giallo – arancio e rosso – violetto chiamati betalains; il principale pigmento tra loro è il betanin di colore rosso. Si tratta di pigmenti idrosolubili e insolubili in olio; stabili in formulazione acida e sensibili agli alcali, calore, ossigeno e luce. La perdita di pigmento durante l’esposizione a breve termine ad alte temperature non è abbastanza significativa per un visibile cambiamento di colore.
La polvere di Barbabietola oltre ad essere utilizzata per i trattamenti tintori atti al raggiungimento di nuance brillanti dal carattere freddo, rappresenta un ottimo rimedio per la cura del cuoio capelluto e della pelle di viso e corpo. Sulla chioma svolge una azione fortemente idratante, antiforfora (eliminandola e/o prevenendone la comparsa), emolliente e lucidate.
Un’ottima alleata della pelle, illumina l’incarnato e tonifica i tessuti. Ricca di antiossidanti esercita un notevole potere contro i radicali liberi, svolgendo una azione anti-age. È inoltre astringente, purificante ed antibatterica, aiuta infatti a combattere gli inestetismi dovuti alle infiammazioni batteriche come ad esempio l’acne.