CONSIDERAZIONI SULLA SCELTA DEL MATERIALE DEI PIROLI

Nello scegliere il materiale per i piroli, oltre che basarci sui personali gusti estetici (colore, foggia), dobbiamo considerare le possibili ripercussioni a lungo termine che la nostra scelta, in certi casi, può determinare. E’ una questione di diversa usura del legno. Nel corso degli anni i fori della cassetta piroli (riccio) in acero si consumeranno se l’asta del pirolo è di legno più duro (ebano, pernambuco e tutti i legni sostitutivi del palissandro, il cui commercio è vietato). Nel caso del più tenero bosso, negli anni i piroli si usureranno, affonderanno nel foro del riccio sino ad appoggiarsi in prossimità dei collarini e dovranno essere sostituiti. Se i piroli avranno sofferto la maggior parte dell'usura, i fori della cassetta piroli presenti potranno essere riutilizzati. In caso contrario, se i fori del riccio si sono usurati, sarà necessario anche un intervento di “chiusura e ri-alesatura”  molto più costoso.

Queste sono considerazioni importanti, soprattutto per strumenti “vissuti” e con ancora lunghe aspettative, ma con i segni di un uso importante del meccanismo di accordo.

Per rendere scorrevoli i piroli e se avete pasta piroli di colore nero o marrone troppo scuro, potete usare pastelli a olio, simili a pastelli a cera ma di diversa consistenza e potere lubrificante. Se i piroli dovessero essere poco “aggrappanti” si possono usare piccole quantità di gesso (gessetto per lavagna va bene).

Quindi il legno per piroli più duro si consuma meno ma può indurre maggiore usura dei fori nell’acero del riccio. Ebano, palissandro e pernambuco sono legni più duri.

Il vostro liutaio saprà sicuramente come ovviare alla differenza di colore determinata dal temperare i piroli in bosso, utilizzando coloranti specifici per legno oppure tamponando la parte lavorata con acido nitrico e successivamente proteggendo il gambo con un sottile strato di vernice a base di gommalacca.