Si riporta parte della nota n. 18 a pg. 22.
La rappresentazione in oggetto costituisce il risultato della applicazione di una forma mentale logico-razionale - totalmente priva di riferimenti conoscitivi artistici in quanto maturata in ambiente professionale sostanzialmente estraneo all’arte - nella ricerca empirica delle soluzioni ai problemi che il solitario neofita deve affrontare nella costruzione di uno strumento musicale, nell’elaborazione di una tecnica esecutiva allo strumento, nella creazione di canzoni, ivi incluse le liriche.
La dirompente forza musicale viene convogliata, al suo manifestarsi, in canali logici predefiniti per altre funzioni, ottenendo risultati interessanti - poiché espressione di libertà assoluta - quali la creazione di uno strumento per certi aspetti innovativo e la creazione di canzoni e liriche particolari, che hanno l’effetto di avvicinare, inaspettatamente, l’autore al mondo dell’arte ...
(omissis)
La lontananza dell’uomo dall’arte lo libera dal peso di dover produrre opere riconosciute da tutti come opere di valore inestimabile, avvicinandolo, quindi, ad un concetto di arte intesa come espressione umana volta non tanto a comunicare agli altri, quanto a suscitare emozioni in colui che crea.
L’arte è - così - dell’uomo e non del solo artista.
Anche l’uomo misero, che popola la terra e non si considera artista, può creare opere che ai più sembreranno prive di significato, ma ciò nonostante ...
(omissis)
Con l’obbiettivo di sviluppare integralmente le proprie pulsioni musicali il solitario neofita - privo di capacità espressive che gli consentano di creare i testi delle canzoni laddove lo stesso ritenga necessario introdurre la voce come componente delle melodie - elabora una teoria che gli consente di utilizzare i miseri strumenti di cui dispone.
L'enunciato della teoria, illustrato graficamente dal disegno di cui sopra, presuppone la bipartizione, forse illogica ma rassicurante, tra coloro che sono artisti e coloro che non lo sono:
"Un risultato artisticamente anche solo "tangibile" - prescindendo totalmente da ogni forma di espressione di un giudizio estetico, positivo o negativo che sia - si può ottenere in due modi:
1) utilizzando i canali "classici", anche se sempre diversi, che gli artisti sono soliti utilizzare al fine di essere pervasi da una fonte di ispirazione, oppure;
2) utilizzando, come fonte di ispirazione, lo sviluppo di pensieri ordinari e dunque miseri, caratterizzati, in nuce, da una rigorosa logicità, ma che, per la forza loro impressa, raggiungono forme di elaborazione che producono risultati che perdono questa originaria connotazione logica divenendo, appunto, creativi e, dunque, artisticamente tangibili."
Con riferimento al disegno di cui sopra il ragionamento si muove, a spirale, dal centro (zona logico-razionale), e la sua intensità determina il numero di giri che fanno via via spostare il risultato raggiunto verso l’esterno (zona non logico-non razionale).
Il solitario neofita vuole cantare in inglese, ma non ha alcun concetto da esprimere poiché è culturalmente cresciuto - come tutti gli esseri miseri - in ambiente che ...