Il 13 agosto del 1922 Gabriele d’Annunzio cadde dal balcone nella sua villa di Cargnacco a Gardone. Il 15 agosto avrebbe dovuto incontrar-si riservatamente in Toscana con Benito Mussolini e Francesco Saverio Nitti. Caduta accidentale o complotto? Il commissario Dosi dovette segretamente indagare, e lo fece con l’alias di Karol Kradokwill.
Ventiquattro giorni dopo la presentazione del mio rapporto avvenne la marcia su Roma... Sol-tanto a distanza di qualche anno Gabriele d’Annunzio seppe che l’artista e mutilato ceco-slovacco che egli aveva accolto nel suo “rifugio” era un funzionario di Pubblica Sicurezza italiano.
Mi qualificò scherzosamente “lurido sbirro”.
Dall’intervista rilasciata da Giuseppe Dosi a Renzo Trionfera (“l’Europeo”, 3 agosto 1956)
Se D’Annunzio non fosse caduto dalla fine-stra e l’incontro con lui, Mussolini e me fosse avvenuto, forse la storia dell’Italia moderna a-vrebbe seguito un altro cammino.
Francesco Saverio Nitti, Rivelazioni, 1948
Questo non bastava ovviamente a suggerire che la caduta del Vate dalla finestra fosse effetto di un attentato e tanto meno ad individuare in Mussolini il mandante. L’inchiesta del commis-sario Dosi su quell’oscura vicenda si dovette muovere in questo scenario inquietante.
Luciano Canfora dalla Prefazione
Mi auguro che questo libro che unisce la scorrevolezza del racconto a precisi riferimenti storici, possa far conoscere, attraverso la figura di Dosi, il lavoro affascinante e complesso che i Tutori dell’ordine svolgono nell’interesse della collettività e delle istituzioni democratiche.
Franco Gabrielli dalla Introduzione
Ennio Di Francesco
IL VATE E LO SBIRRO
L’indagine segreta del commissario Giuseppe Dosi sul “volo dell’arcangelo” Gabriele d’Annunzio
Presentazione di Luciano Canfora
Introduzione di Franco Gabrielli
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-672-0]
Pagg. 176 + 16 p. ill. a c. - € 12,00