Azzurri Di Mare e Vele Errabonde

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Il filo conduttore dei racconti qui raccolti è quel “genius loci” che appare emblematicamente nel titolo, tratto dal romanzo storico dello svizzero Conrad Ferdinand Meyer Die Versuchung des Pescara (1887) (“La tentazione del Pescara”), che evoca il passato remoto della città.
Tra gli autori presenti nella raccolta è naturalmente D’Annunzio con La contessa d’Amalfi, vasto affresco della Pescara fine secolo, e non manca Flaiano con alcune annotazioni locali ripescate dalla sua Traccia di autobiografia, che sembrano racconti in nuce. Ma ci sono anche autori meno conosciuti, benché di alto livello letterario, come Luigi Antonelli, o dimenticati come Vincenzo Bucci, la cui lunga novella, La ghirlanda, uscita in due puntate su “L’illustrazione Abruzzese”, è il pezzo forte di quest’antologia.
I testi, che non vanno oltre il 1987, formano come una cronologia ideale della città, trasformatasi nel corso di una secolo da borgo di pescatori in capoluogo e finalmente nel centro più popoloso della regione.
Guido Piovene, che visitò Pescara negli anni Cinquanta, la definì una città western, nata su di un tronco di ferrovia. Oggi qualcuno la chiama “la piccola Dallas”. Ma certamente negli ultimi anni la città è cambiata radicalmente. A quando un narratore che sappia interpretarne lo spirito?

Lucio D'Arcangelo (a cura)
AZZURRI DI MARE E VELE ERRABONDE Breve antologia della narrativa pescarese (1887-1987) 
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-750-5]
Pag. 136 - € 12,00

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